mercoledì 9 novembre 2011

Condono in materia di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili

da notizie giornalistiche pare che, il Governo abbia l'intenzione di introdurre una norma che andrebbe a condonare alcuni gravi reati relativi alla produzione di energia da fonti rinnovabili; in particolare tale disposizione dal titolo «Condono in materia di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili», andrebbe a sanare, con 10 euro al chilowatt, non solo illeciti amministrativi, ma anche reati penali per abusi edilizi, paesaggistici e ambientali; il condono sarebbe a favore di chiunque avesse costruito impianti di energie rinnovabili senza autorizzazione, o la cui autorizzazione (o denuncia di inizio attività, la cosiddetta «dia») stia per essere annullata, in sede giudiziaria o amministrativa; i beneficiari sarebbero dunque i costruttori di impianti fotovoltaici a terra di piccola e media taglia, che per loro natura si possono edificare in tempi molto brevi, come nel caso dei pannelli solari, a differenza di quelli eolici o a biomasse che non possono essere trasferiti con facilità e senza aggravio di costi; tali illegalità sarebbero rese proficue dalla possibilità di intascare gli incentivi statali concessi alle energie rinnovabili, che, malgrado le riduzioni stabilite nel mese di maggio 2011, dovrebbero garantire
all'incirca 170 miliardi di euro nei prossimi venti anni a chi se li aggiudicherà; secondo l'autorità per l'energia elettrica e il gas ad oggi circa 22 mila preventivi non hanno ancora ricevuto un'autorizzazione; tali richieste, concentrate nelle regioni del Sud, sono pari a 150 mila megawatt, quando il record di domanda elettrica di tutta l'Italia non ha mai superato 56 mila megawatt; il territorio non può essere devastato da impianti di questo tipo, per di più se abusivi e privi di ogni autorizzazione; una tale iniziativa rischia di giustificare illeciti come l'abusivismo edilizio, che comporta, peraltro, anche reati ambientali e paesaggistici -: se i Ministri confermino l'esistenza di tale provvedimento; se non ritengano opportuno tutelare, per quanto di competenza, il territorio, l'ambiente ed il paesaggio; se non ritengano opportuno promuovere la cultura della legalità, evidentemente in contrasto con maxi sanatorie di questo tipo

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