mercoledì 9 novembre 2011

salvaguardare il diritto all'abitazione dei soggetti più deboli.

Mercoledì 2 novembre 2011, il Presidente dell'Adusbef LANNUTTI ELIO, a presentato alla camera una interrogazione a risposta scritta per la salvaguardare il diritto all'abitazione dei soggetti più deboli. LANNUTTI - Ai Ministri della giustizia, del lavoro e delle politiche sociali, delle infrastrutture e dei trasporti e della salute - Premesso che:
in Italia nel 2010 vi sono state oltre 100.000 sentenze dovute a sfratti per morosità o risoluzione contrattuale da parte del locatore e appare preoccupante la situazione delle persone coinvolte nell'esecuzione del rilascio degli immobili che devono abbandonare le case affittate senza avere altre abitazioni;

la situazione coinvolge oggi, a causa dell'estesa crisi economica, centinaia di migliaia di famiglie che vivono un disagio abitativo molto acuto, in particolare gli anziani, i disabili e le famiglie numerose;
si impone un intervento sulla materia degli sfratti per morosità, in?assenza di normative di sostegno ai Comuni e alle Regioni, considerato che la strategia del Governo in materia di politiche abitative appare del tutto inadeguata e insufficiente. In particolare, si registra l'assenza di qualsiasi iniziativa per fronteggiare l'emergenza abitativa;
ad esempio della grave situazione abitativa in cui versano migliaia di anziani ammalati si riporta la vicenda di V.M., il quale ha in godimento l'immobile denominato podere Piatanete sito a Tarquinia (Viterbo) al foglio 29 particella 59 di proprietà della famiglia Sacchetti;

V.M. è stato riconosciuto invalido civile dalla Commissione provinciale sanitaria per gli invalidi civili di Roma in data 20 marzo 1972 per esiti di paralisi ostetrica all'arto superiore sinistro con riduzione di circa la metà dei movimenti di flesso, aggravata da manifestazioni degenerative della glenoide scapolare ed addensamento del trachite a significato periartritico del braccio destro, con una invalidità civile pari al 100 per cento;
dalla relazione del dottor Fabrizio Ferraresi del 7 gennaio 2010 V.M. è da considerare persona con una grave esperienza depressiva a rischio di suicidio, e lo sfratto potrebbe aggravare le sue già tenui capacità di ripresa. In virtù del fatto che il periziando in passato trasse giovamento dalla permanenza nella sua abitazione a Tarquinia e dall'attività rurale che svolgeva quotidianamente, avrebbe potuto risultare opportuno, al fine della sua salute fisica ma soprattutto psichica, data la potenzialità di suicidio, che egli si stabilisse nella sua vecchia abitazione;

V.M., settantacinquenne, inviava in data 26 gennaio 2010 al locatore proprietario, la Tarquinia Srl, una comunicazione con la quale manifestava la volontà di avvalersi della procedura di sospensione della procedura di rilascio dell'immobile, ai sensi dell'art. 12-sexies del decreto-legge n. 225 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 10 del 2011. Contestualmente alla stessa inviava un assegno di importo pari a 1.000 euro con espressa imputazione della somma al pagamento dei canoni che sarebbero maturati a seguito del godimento del bene locato sino al 31 dicembre 2011;
Continua............

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